Amazon, dallo spazio alla cannabis, puntando sulla legalizzazione


Jeff Bezos, fondatore di Amazon, è riuscito ad effettuare il primo volo oltre l’atmosfera terrestre e, ora che l’astronave è tornata e terra, il prossimo traguardo per le compagnia globale sembra essere la legalizzazione della cannabis.

Nei giorni scorsi, infatti, Cannabis Wire ha annunciato che Amazon è iscritta ufficialmente nel registro dei lobbisti per le leggi relative all’Equality Act (H.R. 5 / S. 393), il Justice in Policing Act (H.R. 1280), e la riforma della cannabis, compreso il MORE Act del 2021, una delle leggi per la legalizzazione federale.

Qualunque sia la vostra considerazione dell’azienda, in America i commentatori, anche quelli che non hanno accettato di buon grado la notizia, sono tutti concordi sul fatto che i soldi a disposizione dell’azienda potrebbero far comodo nelle attività lobbistiche in favore della legalizzazione. Dall’altro lato sono in pochi a credere che lo faccia per puro altruismo e in molti hanno ipotizzato che l’azienda potrebbe alla fine cercare di entrare nel business della cannabis, anche se i rappresentanti della società per ora negano questa possibilità.

Il primo segnale era arrivato a giugno, quando l’azienda comunicò che non avrebbe più fatto i test per la cannabis ai propri dipendenti (esclusi quelli che manovrano mezzi pesanti).

Ora l’azienda si impegna a sostenere attivamente il MORE Act, una proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis che è stata probabilmente resa obsoleta dall’annuncio della settimana scorsa dei democratici del Senato del Cannabis Administration and Opportunity Act.

E in un articolo recente, Politico ha riferito che i lobbisti della legalizzazione “stanno riponendo le loro speranze su Amazon che usa il suo esperto team di lobbying e le sue tasche profonde per sostenere i loro sforzi, credendo che potrebbe aiutarli a lanciare campagne pubblicitarie e convincere i legislatori contrari alla legalizzazione – specialmente quelli che rappresentano gli stati dove la cannabis è legale – a cambiare idea”.

Ora non resta che vedere cosa accadrà, perché, come ha scritto Merry Jane, “Solo il tempo potrà dirci esattamente che tipo di alleato si dimostrerà essere per l’erba la quarta società più grande al mondo”.

Articolo originale su Dolce Vita Online

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