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Cannabis e guida sicura, facciamo chiarezza

Cannabis e guida: le normative in materia di stupefacenti sono molto discusse e alle volte non facilmente comprensibili poiché poco lineari tra loro. Un esempio? La questione patente. La grande domanda è sempre la stessa: possono guidare i consumatori di cannabis?

Innanzitutto dobbiamo distinguere i consumatori ludici dai pazienti di cannabis medica con regolare prescrizione medica. Nel primo caso si rivendica il diritto di “libertà personale”, nel secondo anche il “diritto di cura”. La cure a base di cannabinoidi sono legali dal 2007 con Decreto Ministeriale e revisionate nel 2015 dall’ex ministra Lorenzin (Decreto in GU n.279 del 30/11/2015) con riferimento alla legge Di Bella L.94/98. Posta quindi la liceità del consumo e del possesso, con la prescrizione medica e la regolare ricevuta fiscale di acquisto presso farmacia galenica, resta il dubbio se sia possibile guidare.

Quali sono le implicazioni tra cannabis medica e patente?

Per legge, se si fa un uso abituale di medicinali la cui assunzione possa influenzare la propria abilità alla guida, non è possibile avere né il rilascio né il rinnovo della patente, a meno che non si faccia richiesta di valutazione alla Commissione medica locale (presso l’ASL). Fino a poco tempo fa era impensabile.

Seppure nel Decreto Lorenzin, allegato par. 4 cita “i soggetti in terapia, inoltre, dovrebbero essere esentati  dalla guida di veicoli o dallo svolgimento di lavori che richiedono allerta mentale e coordinazione fisica  per almeno 24 ore dopo l’ultima somministrazione con cannabis per uso medico.”

Questo è in linea con il Codice della strada che definisce vietato mettersi alla guida di un mezzo in uno stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti (art.187 del C. della strada).

Questa posizione è stata ribadita dalla Corte di Cassazione nel febbraio 2021, con la sentenza n. 3900, dove ha assolto un abitante di Ivrea perché: “Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 187 cod. strada, non è sufficiente che l’agente si sia posto alla guida del veicolo subito dopo aver assunto droghe ma è necessario che egli abbia guidato in stato di alterazione causato da tale assunzione.”

Lo stato di alterazione deve essere accertato con specifiche analisi mediche, unitamente ai verbali che riportino deposizioni che convalidino lo stato di alterazione psicofisica. Una specifica che però la Corte d’appello non ha dato in quanto non entra in merito a cosa determini tale stato di “alterazione psicofisica”, per l’appunto.

Quindi possiamo dedurre che…

Se un paziente con regolare prescrizione medica attende 24 ore dall’ultima assunzione e suppone di essere in grado di poter guidare, ha il diritto di farlo. Ciò che deve dimostrare è di essere abile nella guida alla Commissione medica locale.

Come funziona il rilascio/rinnovo della patente con regolare prescrizione medica di cannabis?

Per il rinnovo della patente è richiesto che il conducente non assuma abitualmente medicinali che possano essere influenti sulla capacità di guida. Essendo la cannabis un medicinale stupefacente l’abilità di guida è giudicata dalla Commissione medica locale attraverso alcuni esami di approfondimento, a spese del richiedente. In caso di verdetto negativo, il richiedente può fare ricorso al Tar entro 60 giorni, davanti al quale dovrà dimostrare l’illegittimità del giudizio della Commissione medica locale. A tutto questo procedimento può assistere un legale ma esclusivamente nella compilazione delle pratiche in modo professionale.

Se non va neanche con il TAR?

Si può fare una visita medica, tramite un medico di fiducia, presso l’Unità Sanitaria Locale della Rete Ferroviaria Italiana. In quasi tutti i casi, con regolare prescrizione di cannabis medica, viene realmente valutata l’abilità di guida.

Conclusioni

Con la sentenza della Cassazione l’augurio è quello di una maggior sensibilità da parte delle Commissioni mediche locali. Per quanto riguarda, invece, gli autisti e gli operatori che sono sottoposti ad esami tossicologici, nonché gli sportivi, restano categorie invisibili. Questa falla nel sistema in altri paesi si sta affrontando pari passo con la depenalizzazione della cannabis, concedendo la possibilità di avere la patente a determinate condizioni.

Vedi anche i primi cambiamenti nello sport professionale Snoop Dogg: la cannabis dovrebbe sostituire i farmaci nello sport”

Articolo originale su BeLeaf Magazine

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