CBD e THC – come funzionano
La ricerca scientifica sulla cannabis ha portato alla luce 85 cannabinoidi, la presenza di questi è frutto del corredo genetico di ogni singola pianta ed è legato alla famiglia di appartenenza. Anche la scelta del metodo di coltivazione e le conseguenti condizioni climatiche sono fattori che influiscono (principalmente) sulla quantità dei cannabinoidi presenti.
Due tra questi 85 cannabinoidi sono in percentuale i più presenti nella cannabis e certamente sono i più conosciuti e studiati, sono il THC ed il CBD.
CBD
Del CBD online oggi si possono ritrovare molte informazioni considerato il successo riscosso nei consumi e dato dalle sue qualità terapeutiche ed energizzanti. I campi d’utilizzo sono molteplici nell’industria, nella cosmesi questo ingrediente è usato nella creazione di creme per i disturbi più comuni della pelle. Professionalmente si ritrovano preparati per trattamenti terapeutici per la cura di malattie come della psioriasis o dell’acne.
THC
Ancor più conosciuto è il THC, questo grazie agli studi sulla prevenzione nell’uso delle droghe e sugli effetti psicotropi che il suo utilizzo ne fa conseguire.
Il giudizio sul THC non va limitato all’azione psicotropa che esercita sull’organismo umano. Anzi è bene sottolineare che viene prescritto anche come cura terapeutica per molte malattie complesse, principalmente quelle che colpiscono l’apparato scheletrico muscolare, ed è considerato un ingrediente benefico senza eguali.
Altri cannabinioidi
Il mondo della scienza sta rapidamente approfondendo ad ampio spettro tutte le qualità delle piante di cannabis e gli effetti sull’organismo umano, ad esempio il poco noto CBG è oggi al centro di una approfondita analisi perchè si sta rivelando un’antagonista officinale del THC per benefici senza ereditarne gli effetti psicotropi. Scoperte come questa si può ben capire come potrebbero influire l’evoluzione della ricerca medico farmaceutica, arricchendola di nuove “armi” sempre più sane e pure.
In molti ambiti farmaceutici si paragona l’importanza delle scoperte sui cannabinoidi della cannabis a quelle fatte sugli antibiotici. Una vera rivoluzione, basti vedere la foto qui a fianco per capire quanti ambiti terapeutici e curativi l’insieme dei cannabinoidi può combattere e curare.
Il mercato del CBD
Il CBD non è un elemento psicoattivo anzi ha un effetto sedativo, rilassante ed allevia vari dolori e sintomi d’infiammazione o nausea. Inoltre attenua disturbi come il diabete, alcolismo, schizofrenia, artrite reumatoide, patologie cardiovascolari, anti psicotico, ansiolitico e antidolorifico.
E’ il cannabinoide più usato oggi, lo si trova oggi in commercio in molti formati, infiorescenze fresche o essiccate, oli e creme sono gli articoli più conosciuti sul mercato. Esistono preparati galenici, compresse etc.. nel mercato farmaceutico e omeopatico, senza dimenticare tutti i prodotti alimentari e bevande energizzanti che hanno invaso negli ultimi anni negozi e market.
Come funzionano
L’utilizzo dei cannabinoidi all’interno del corpo è permesso dal sistema endocannabinoide che si è sviluppato in ogni organismo umano per recepire i cannabinoidi normalmente prodotti, quali ad esempio l’Anadnamide, o presenti anche in altre tipi di piante e spezie (turmerico, pepe nero, cacao, ecc).
I recettori canniboidei presenti nel nostro corpo sono organizzati in due macrofamiglie, CN1 e CN2.
THC
Il gruppo dei recettori CN1 si trova prevalentemente nel cervello, nel sistema nervoso ed in vari punti residuali nel corpo, questo recettore favorisce il legame con il THC. Il CN2 lo si trova in più parti del corpo e particolarmente presente nelle cellule associate al sistema immunitario in prossimità degli organi.
CBD
Il CBD non lega direttamente con i recettori CN1 e CN2, influiscono il sistema endocannabinoideo indirettamente agendo sull’Anadnamide ed aumentandone la persistenza nel nostro organismo. Questa reazione funziona da antagonista agli effetti del THC che non si potrà legare ai recettori CN1 e CN2 perchè “occupati” dal THC naturale ovvero l’Anadnamide.
Il CBD viene sfruttato dal corpo umano in altri modi, esprime il suo effetto antidolorifico e antinfiammatorio grazie al legame che riesce a sviluppare con il recettore denominato TRPV-1 e presente in tutto il sistema nervoso umano. Ansia e depressione vengono curati terapeuticamente tramite il legame che viene a crearsi fra CBD e recettore conosciuto con il nome 5-HT, il recettore naturalmente stimolato dal corpo con la seratonina.
Entrambi, THC e CBD, hanno effetto positvo sui disturbi alimentari più classici, anoressia, inappetenza etc…
Sia assunti singolarmente sia in coppia si sono osservati ottimi risultati seppur il CBD abbia, come visto, una funzione inibitoria verso il THC.
Riscontri positivi nella combinazione di questi due cannabinoidi per la cura di malattie tumorali, mentre il THC ha una funzione lenitiva sui dolori facendo aumentare la produzione di Dopamina, il CBD contemporaneamente agisce su un determinato recettore, il GPR55 responsabile della “trasmissione” dei messaggi tumorali alle cellule, rallentandolo nella comunicazione “negativa” verso le cellule sane.
Ci sono ad oggi ancora pochi studi in materia, le sperimentazioni non sono semplici visto che il CBD è legale nella totalità degli Stati Mondiali non si può dire lo stesso per il THC. I progressi visti e prospettati ci permettono di sperare in formulati medici a base di cannabis sempre più efficaci verso le malattie.