Ogni anno nascono nuove varietà di cannabis in tutto il mondo. I breeder (allevatori) selezionano selezionano specifiche varietà di cannabis per la riproduzione di una pianta maschio e femmina per combinare o perfezionare la loro genetica.
Quindi i breeder non sono altro che coloro che si occupano di creare varietà di cannabis con caratteristiche speciali o diverse da quelle già disponibili sul mercato. Quindi il breeding è la pratica che consiste nel creare nuove varietà di cannabis migliorando e diversificando le genetiche della cannabis.
Le varietà di cannabis che troviamo nel mercato sono combinazioni genetiche di altre varietà create dall’allevamento di due diverse varietà. Combinare i tratti di una varietà significa migliorare caratteristiche specifiche, come una resa più elevata, un aroma specifico, il profilo terpenico e tante altre particolarità.
Quando si coltiva cannabis, è importante sapere da dove provengono i semi e che tipo di genetica hanno. Il miglioramento genetico delle piante è un processo fondamentale per la coltivazione della cannabis. L’allevamento è altamente tecnico e tipicamente fatto su scala commerciale, ma con l’aumento della legalizzazione della cannabis, l’allevamento sta diventando sempre più popolare.
Le basi del breeding spiegate semplicemente
Le piante di cannabis sono generalmente di sesso maschile o femminile. Tuttavia, in determinate situazioni, le piante di sesso femminile possono diventare ermafrodite, cioè una sola pianta può sviluppare sia gli organi riproduttivi maschili che quelli femminili. I consumatori di cannabis si focalizzano principalmente sulle piante femmina, perché esse producono infiorescenze ricche di THC. Ma, come abbiamo già spiegato, le piante maschio della cannabis sono importanti per il processo di riproduzione, poiché sono necessarie per impollinare le piante femmina.
Impollinazione nel breeding della cannabis
Per creare una nuova varietà di cannabis quindi, è necessario essere provvisti di una pianta maschio di una varietà di cannabis per impollinare una pianta femmina di una diversa varietà. Una volta impollinata, la pianta femmina produrrà semi che contengono sia i geni sia della pianta maschio, sia di quella femmina. Quei semi, raccolti e coltivati separatamente, produrranno una varietà ibrida.
Quando il breeder seleziona due varietà, la pianta maschio e diverse piante femmina vengono messe in una camera di coltura (o breeding chamber) per contenere il polline.
Una singola pianta maschio può impollinare più femmine. A differenza di qualsiasi coltivatore che abbia accidentalmente coltivato una pianta maschio che ha impollinato un raccolto, il breeder incrocia le varietà intenzionalmente e consapevolmente.
Una volta nella camera di coltura, le piante cresceranno in un periodo di alcune settimane, generalmente con un piano di illuminazione di 12 ore di luce e 12 ore di buio.
La pianta maschio, una volta matura, svilupperà sacche contenenti polline entro le prime due settimane dalla sua fase di fioritura. Il polline verrà poi rilasciato e si muoverà nell’aria e impollinerà le piante femmina. Avere una camera di coltura chiusa è importante quindi per contenere il polline, oltre che per impedire l’ingresso di polline esterno.
Il processo di stratificazione nel breeding della cannabis
Le piante femmina continueranno a crescere e fiorire. I semi che produrranno esprimeranno la genetica sia della pianta maschio, sia di quella femmina.
Questi semi, una volta maturi, vengono raccolti e stratificati (o essiccati). La stratificazione è il processo nel quale si raffreddano e si riscaldano i semi, imitando le fluttuazioni di temperatura che questi subirebbero in natura.
Una volta stratificati poi, i semi diventeranno un ibrido dei due “genitori”. Potranno quindi essere coltivati separatamente e fuori dell’ambiente nel quale sono stati riprodotti.
Cosa sono i fenotipi?
La varietà ibrida ha attributi diversi da quelle genitrici. Quindi, ogni seme creato da un ciclo di impollinazione incrociato avrà attributi diversi dai “genitori”. Ogni seme di cannabis è unico ed esprimerà tratti diversi e diverse combinazioni di tratti da una o da entrambe le varietà. Questi semi quindi, sono chiamati fenotipi, cioè sono semi influenzati dalla genetica e dall’ambiente nel quale sono stati riprodotti. Per esempio, prima dell’intervento dell’uomo sulla pianta di cannabis, le varietà Indica si adattavano a temperature fredde e crescevano bene nelle regioni montuose, producendo piante corte e cespugliose con foglie larghe e avevano un processo di fioritura piuttosto veloce. Le varietà sativa invece, si adattavano a temperature più miti e producevano piante alte con foglie sottili. Qual è la differenza tra sativa e indica? Scoprilo qui.
Backcrossing
Dopo l’incrocio di una varietà, il breeder dovrà selezionare il fenotipo della nuova varietà. Selezionando fenotipi specifici, il breeder può sceglierne uno che abbia le caratteristiche che desidera mantenere. Tuttavia, una volta scelto, il breeder di solito vorrà stabilizzare la nuova varietà genetica attraverso la pratica del backcrossing.
Il backcrossing è una pratica con la quale il breeder esegue l’impollinazione incrociata della nuova genetica con se stessa o con un suo genitore. Questo renderà la genetica più forte mantenendo le caratteristiche desiderate. Inoltre, il backcrossing garantisce che i geni selezionati si continuino a tramandare di generazione in generazione.
Articolo originale su Weed World