Dal seme alle estrazioni, come scegliere la genetica giusta

Negli anni, grazie alla tecnologia e alla possibilità in alcuni paesi di poter coltivare liberamente, il mondo della cannabis, e con esso quello delle estrazioni, si è evoluto notevolmente. Dalle tecniche tradizionali, alcune vecchie di secoli, come l’estrazione della resina a mano da piante vive per ottenere la charas, si è arrivati all’utilizzo di sofisticati macchinari in veri e propri laboratori professionali. Grazie a questa evoluzione tecnologica oggi troviamo estrazioni di vario tipo di altissima qualità: rosin, iceolator, hash rosin, static drysift e altre ottenute con l’impiego di solventi come il BHO.

Per avere un’estrazione di alta qualità non basta solo poter contare su un laboratorio attrezzato ad hoc, ma è fondamentale avere un materiale di partenza ottimo, ovvero piante selezionate e coltivate nel migliore dei modi.

Se vogliamo coltivare con lo scopo di fare estratti di cannabis, dobbiamo prima di tutto tenere conto che ci servirà abbastanza materiale, sia se decidiamo di lavorare l’intera pianta, quindi cime e foglie piccole, sia se vogliamo usare solo gli scarti e tenere le cime per altri scopi.

Le percentuali di estrazione ottenuta in base ai grammi di materiale utilizzato sono basse perché va eliminata il più possibile la parte vegetale al fine di migliorare la qualità del prodotto finale.

Dobbiamo concentrarci più sulla resina che sull’aspetto o la grandezza delle cime e quindi scegliere genetiche che ne producono molta, con tricomi grossi e un terpene che rimane intenso anche nell’estrazione ottenuta.

Non tutte le genetiche, nonostante le cime possiedano un buon bag appeal, sono adatte alle estrazioni, questo perché la resina deve essere il più stabile possibile, cioè non degradarsi facilmente e mantenere nel tempo elasticità e proprietà organolettiche.

È fondamentale raccogliere le nostre piante al momento giusto, ovvero quando i tricomi sono all’apice dello sviluppo. Se tagliamo le piante quando i tricomi iniziano a degradarsi e a diventare ambrati avremo un livello di THC più basso, meno terpene e un colore più scuro dell’estrazione ottenuta.

Scegliere i semi giusti da coltivare è importantissimo e oggi sono diverse le seedbank che propongono genetiche da estrazioni. Due tra le tante che si possono trovare in commercio sono sicuramente Miss Mandarina (secret strain x orange cookies) e BBB (strawberrybanana x 26 mm). Due cross che producono molto, cime grandi con tantissima resina e hanno un terpene che risulta particolarmente intenso e piacevole anche negli estratti.

Il risultato ottenuto in laboratorio dall’estrattore dipende dunque in gran parte dal lavoro del grower. Piante selezionate e coltivate con cura insieme all’attrezzatura giusta daranno estrazioni di alta qualità, con un giusto equilibrio tra sapore, profumo e effetto.

a cura di Hilde Cinnamon
Grower residente a Barcellona. Ha un cultivo, un’associazione cannabica e una selezione di genetiche più che rispettabile. Instagram: @hilde.cinnamon

Articolo originale su Dolce Vita Online

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