Il termine latino annus horribilis (anno orribile) è stato più volte utilizzato dai giornali nel corso del 2020 per indicare un anno particolarmente difficile. Il COVID-19 cambiato drasticamente il mondo lo scorso anno. Ma per la cannabis, il 2020 è stato un annus mirabilis: un anno meraviglioso.
Il mondo della cannabis ha ottenuto risultati eccezionali a livello internazionale lo scorso anno. Il riconoscimento dei benefici della cannabis per scopi medici ha portato le istituzioni internazionali a migliorare il proprio quadro normativo.
La cannabis come bene essenziale
Quando la pandemia del COVID-19 è scoppiata in tutto il mondo, la maggior parte dei rivenditori ha dovuto chiudere le proprie attività. Ma in quei paesi in cui la cannabis è legale, i rivenditori non hanno chiuso. Ad esempio, prima che i Paesi Bassi decretassero misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus, tantissime persone hanno fatto la fila davanti ai coffee shop per acquistare prodotti a base di cannabis. Successivamente, questi punti vendita sono rimasti aperti per i servizi d’asporto e consegna a domicilio. Anche negli Stati Uniti, gli stati in cui la cannabis è legale hanno mantenuto aperte le attività commerciali. Tali decisioni hanno indirettamente riconosciuto la cannabis come un bene essenziale.
Il valore terapeutico della cannabis
Sebbene il riconoscimento dei negozi di cannabis come attività essenziali sia stato una novità, uno dei risultati più importanti per il mondo della cannabis nel 2020 è stato il riconoscimento del valore terapeutico della cannabis da parte dell’ONU, che ha L’Onu rimosso la cannabis dalla lista dei narcotici più pericolosi. Pur rimanendo illegale per scopi ricreativi, la cannabis è stata ufficialmente riconosciuta come terapeuticamente valida e non dannosa come gli oppioidi.
Sempre più stati americani stanno legalizzando la cannabis
Un altro importante traguardo nel 2020 in termini di legislazione sulla cannabis è la decisione di sempre più stati americani di legalizzare la cannabis per scopi terapeutici e ricreativi. Sebbene la cannabis sia ancora illegale a livello federale, gli stati de l’Arizona, Montana, Mississippi, South Dakota e New Jersey hanno legalizzato la cannabis in concomitanza con il voto presidenziale degli Stati Uniti, che hanno visto Joe Biden prendere il posto di Donald Trump. Inoltre, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per depenalizzare a livello federale la cannabis attraverso il Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement Act del 2019 (MORE Act). Questo disegno di legge depenalizzarebbe la cannabis rimuovendola dal Controlled Substances Act e creerebbe un controllo statale condiviso sui progetti relativi alla cannabis. Inoltre, faciliterebbe la ricerca sulla cannabis, eliminerebbe alcuni reati relativi alla cannabis e risolverebbe i problemi relativi alla tassazione.
La cannabis in Europa
Dall’altra parte dell’oceano invece, l’Unione Europea (UE) sta lavorando per migliorare la legislazione sulla canapa industriale. I prodotti a basso contenuto di THC sono venduti nella maggior parte dei paesi europei. Tuttavia, ad oggi non esiste una legislazione uniforme per quanto riguarda la vendita di prodotti CBD e fiori di cannabis a basso contenuto di THC. Il Parlamento dell’UE ha votato per aumentare il livello di THC della canapa industriale dallo 0,2% allo 0,3% ad ottobre 2020. Tale miglioramento, promosso dall’Associazione europea della canapa industriale (EIHA), stimolerebbe il mercato della cannabis in Europa perché consentirebbe la coltivazione di più varietà di canapa e far sì che l’Europa si allinei ai limiti utilizzati negli Stati Uniti per quanto riguarda la canapa industriale. Tuttavia, la decisione finale sugli emendamenti per aumentare il livello di THC sarà guidato dai negoziati tra il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea. Tuttavia, il risultato più importante in Europa è la decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE), che ha stabilito che il CBD non è un narcotico, in quanto non ha alcun effetto psicotropo o alcun effetto dannoso sulla salute umana. Questa sentenza segue un caso di una società della Repubblica Ceca che si era appellata alla CGUE perché le autorità francesi avevano vietato la vendita dei loro prodotti CBD nel 2014.
La ricerca sulla cannabis
Anche la produzione di articoli scientifici sulla ricerca sulla cannabis ha superato ogni aspettativa nel 2020. I ricercatori hanno pubblicato più di tremila articoli sulla cannabis, secondo PubMed.gov, aumentando il trend positivo della ricerca sulla cannabis negli ultimi anni. Uno degli obiettivi più importanti della legislazione sulla cannabis in tutto il mondo dovrebbe essere quello di facilitare la ricerca sulla cannabis con un focus sui suoi effetti sulla salute umana.
La cannabis fuori dallo stigma
Come abbiamo visto, il 2020 è stato un anno produttivo per la cannabis in termini di legislazione a livello internazionale. L’epidemia di COVID-19 ha evidenziato come la cannabis stia uscendo dallo stigma e dai pregiudizi che l’hanno oscurata per anni. Molti legislatori, soprattutto nei paesi occidentali, stanno discutendo se legalizzare o depenalizzare la cannabis per trarne un vantaggio economico e sociale.
La cannabis all’interno di una crisi economica?
L’impatto della pandemia sull’economia sta spingendo i paesi a elaborare misure per trarre profitto dalla legalizzazione. Gli Stati Uniti e il Canada sono vividi esempi di come la legalizzazione della cannabis possa generare entrate fiscali, creare maggiori opportunità di lavoro e ridurre i costi dello stato. Tuttavia, ci saranno molti ostacoli da affrontare. L’industria della cannabis non è avulsa dalla crisi economica globale che potrebbe verificarsi nel 2021. Sebbene il mercato della cannabis si sia adattato per un po’ alle dinamiche della pandemia di coronavirus, il suo futuro dipenderà dalle decisioni legislative e da come le altre economie si riprenderanno nel periodo post-pandemico.
Articolo originale su Weed World