Purtroppo negli ultimi anni il numero delle api in circolazione è diminuito drasticamente, una perdita pericolosa per l’ambiente e anche per la nostra salute. Le cause sono diverse, dai cambiamenti climatici ai parassiti, fino al massiccio utilizzo di pesticidi e insetticidi in agricoltura.
Si stima che negli ultimi 5 anni siano stati persi dieci milioni di alveari al mondo.
Questi piccoli, e talvolta anche fastidiosi insetti, sono fondamentali per l’ecosistema in quanto dalla loro attività di impollinazione dipende l’87,5% delle piante selvatiche (circa 308.000 specie) e il 70% delle 115 colture agrarie di interesse mondiale. Inoltre, le api forniscono prodotti importanti quali il miele, il polline, la pappa reale e la cera, tutti di grande interesse per l’uomo.
Una possibile soluzione a tutto ciò è emersa a seguito di uno studio pubblicato su Environmental Entomology, in cui si è evidenziato che in 11 Stati Americani in cui la canapa è stata legalizzata si è registrato un aumento del numero delle api in circolazione. I dati sono stati raccolti in 11 allevamenti di canapa durante l’estate del 2018, facendo campionamenti su terreni di dimensioni diverse. I ricercatori hanno catalogato complessivamente 16 specie di api su un totale di 355 individui campionati. Tra questi, c’erano 210 esemplari (60%) di Apis mellifera, seguiti da 105 Bombus impatiens (40%) e da 11 di Lasioglossum hitchensi.
Ricche di nutrienti, i pollini di queste piante secondo i ricercatori possono fornire alle api una sorta di sollievo dopo la continua perdita di habitat legata all’uso agricolo e agli insetticidi. In particolare le api preferiscono la canapa sativa, varietà che per i ricercatori è stata in grado di aiutare e attirare 16 diverse specie.
Un ulteriore dato interessante emerso da questo studio riguarda l’altezza delle piante, poiché questo sembra influenzare particolarmente l’abbondanza delle api. Infatti, dai risultati è emerso che le piante alte attirano gli impollinatori con una frequenza quasi 17 volte superiore rispetto a quelle corte.
Considerando i risultati di questo studio, cui seguiranno sicuramente altri approfondimenti è fortemente consigliato ai coltivatori e ai governi di tenere in considerazione quanto emerso e di conseguenza considerare il valore della cannabis nel sostenere le comunità di api.
Articolo originale su BeLeaf Magazine