L’obiettivo generale del progetto è dunque quello di “identificare le varietà di canapa industriale che meglio si adattano alle condizioni pedo-climatiche del Mediterraneo”. E si procederà seguendo i punti chiave illustrati di seguito.
– Individuare le migliori pratiche agronomiche al fine di ottimizzare il processo di trasformazione e aumentare la qualità delle produzioni.
– Migliorare la fertilità del suolo con pratiche colturali ecosostenibili e favorire le produzioni delle colture che seguono in rotazione.
– Documentare la sostenibilità economica e ambientale della filiera.
– Realizzare un dettagliato piano di divulgazione per garantire il più ampio accesso a realtà regionali, nazionali ed estere.
Il gruppo operativo è denominato ‘Canapa di Sicilia’ e, al suo interno, vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, in qualità di soggetto detentore dell’innovazione; del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto per la BioEconomia (IBE) per la fase di collaudo dell’innovazione; di un network di sei imprese agricole locali – Agribioconti di Conti M. Sebastiano, azienda agricola Alfio Cavalli, azienda agricola Sammartino Giuseppe, azienda agricola Grimaldi di Nixima Caterina, azienda agricola Iudica F&S e Palma e della società agricola Agrobiofert – e di Canapar, soggetto capofila del progetto.
Multicanapa: le dichiarazioni dei protagonisti
“Multicanapa è la dimostrazione che per ottenere risultati tangibili e sviluppare tecnologie innovative sia necessaria la cooperazione mirata di diversi soggetti. Insieme all’Università di Catania, al CNR e alle aziende agricole coinvolte, riusciremo a caratterizzare le varietà di canapa che più si adattano alla nostra terra e individuare quelle migliori per i diversi ambiti di applicazione”, ha dichiarato Sergio Martines, Ceo di Canapar.
Secondo il professore Luciano Cosentino, Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Catania, “l’obiettivo del progetto sarà, pertanto, di trasferire ad aziende rappresentative della Sicilia orientale le conoscenze sulle tecniche agronomiche, la scelta degli ambienti più idonei e le tecniche di raccolta di varietà di canapa moderne e tradizionali che permettano di valorizzare la produzione di questa coltura”.
La dottoressa Cristina Patanè, Primo Ricercatore del CNR-IBE, sottolinea invece che: “Il ruolo del CNR-IBE sarà quello di fornire indicazioni alle aziende agricole sugli aspetti nutrizionali del prodotto della canapa, anche in risposta a tecniche agronomiche innovative”.
Infine secondo Paolo Guarnaccia, professore dell’Università di Catania e Innovation broker del progetto, “Multicanapa si inserisce in uno scenario in cui la Sicilia si pone come centro produttivo all’avanguardia in Europa volto a rendere effettive le disposizioni della Legge 242/2016 con il fine specifico di promuovere e sostenere lo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l’integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale”.
Fonte: canapaindustriale.it
Articolo originale su Dolce Vita Online