“Eccoci qui, ecco il numero che rende tutto vero! Più di 500mila firme online in una sola settimana per il referendum. Le festeggiamo ringraziandovi una ad uno perché una cosa del genere non si era mai vista e non solo in Italia.
Ma ora la corsa continua… Per mettere in sicurezza questo traguardo abbiamo pochissimi giorni per raccoglierne ancora molte altre. E allora col sorriso continuiamo a condividere, spiegare, scendere in strada, discutere perché sappiamo perfettamente cosa vogliamo: la cannabis legale e l’Italia libera dalle mafie! Firma e fai firmare ancora su www.referendumcannabis.it“.
È il commento di Riccardo Magi di questa mattina, quando è stato evidente che lo scoglio delle 500mila firme era stato superato. Ora però, come sottolineato da Magi e dalla Campagna Meglio Legale che l’ha promosso insieme all’Associazione Luca Coscioni, non è il tempo di fermarsi a festeggiare. Si tratta di “un risultato straordinario ma non sorprendente: da tempo occorreva – sottolineano gli organizzatori – un intervento sul tema della cannabis e con la firma digitale in pochi giorni il tema è esploso. La velocità della mobilitazione conferma la voglia di cambiamento sulla cannabis ma anche di partecipazione alle decisioni su questioni che toccano personalmente. Adesso però occorre raccogliere un ulteriore 15% in più di firme per essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione il 30 settembre”. Da sottolineare, con orgoglio, che per questo referendum si è svolta la prima raccolta firme italiana tenutasi interamente online.
Insieme alla campagna di firme sono stati raccolti 145mila euro dei circa 500mila necessari (ogni firma digitale ha infatti il costo di 1,05 euro) e quindi vi chiediamo di donare ciò che potete a sostegno della campagna, utilizzando sempre lo stesso sito. Ora, dopo la consegna delle firme, il prossimo passo istituzionale sarà il vaglio della Corte Costituzionale del quesito referendario. Se anche questo passaggio, previsto per dicembre o gennaio, andasse a buon fine, probabilmente il referendum sarà istituito in primavera, dando a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi sulla depenalizzazione della coltivazione personale di cannabis.
Quando la raccolta firme era stata annunciata, sembrava impossibile raggiungere il risultato. Ce l’abbiamo fatta in una settimana. Ora guardiamo al futuro, fiduciosi che la politica non potrà ignorare questo bagno di democrazia, e che nessun politico potrà permettersi di dire che la cannabis non è un priorità per il nostro Paese.
“Restiamo umili”, ha infine sottolineato Marco Cappato: “Perché i nemici veri sono stati attenti a non farsi ancora notare”.
Articolo originale su Dolce Vita Online