Il dibattito innescato dal referendum sulla cannabis e anche la raccolta firme si spostano dall’online alle piazze italiane. Prosegue così la campagna referendaria per la cannabis che sta trovando sempre più consenso tra i cittadini.
Le firme, raccolta in maggioranza online, sono più di 620mila ed ora si passa ad una seconda fase, a contatto con i cittadini per spiegare il senso di questa campagna e continuare a raccogliere le firme utili per far sentire quanto la tematica sia importante.
Grazie al decreto che è stato firmato dal governo all’ultimo momento utile, dopo le diverse proteste coordinate dal Comitato promotore del referendum che aveva indetto una protesta notturna davanti a Montecitorio oltre a uno sciopero della fame che aveva coinvolto oltre 200 persone, anche per la raccolta firme per il referendum sulla cannabis, così come per tutti gli altri, la data per la consegna è stata spostata al 31 ottobre.
Ora si apre questo nuovo percorso. “Abbiamo creato una rete di attivisti mettendo a disposizione di chiunque voglia i moduli per la raccolta firme, spiegando come fare per procedere. Dati i tempi stretti abbiamo messo tutto online per permettere di scaricare i materiali“, sottolineano da Meglio Legale.
Già la scorsa settimana si è tenuto a Roma, presso il Pantheon, il primo di questi incontri. Si riparte oggi con un nuovo incontro previsto a Milano all’Arco della pace dove, tra gli altri, interverranno Riccardo Magi, presidente di Più Europa e Michele Usuelli, consigliere regionale in Lombardia per lo stesso partito. “Ci stiamo organizzando per una mobilitazione che avverrà nei prossimi giorni per coinvolgere il più grande numero di piazze possibili”.
Vi daremo tutti gli aggiornamenti del caso e vi ricordiamo che, visto che l’obiettivo delle firme è già stato raggiunto, nonostante ci siano ancora comuni inadempienti che non hanno inviato tutti i certificati elettorali richiesti, è importante donare. All’Associaizone Luca Coscioni, che ha messo a disposizione la piattaforma per raccogliere le firme digitali, ogni firma fatta online è costata più di un euro. E’ importante far sentire anche il sostegno economico per questa associazione, oltre che per tutto il comitato promotore, che sta portando avanti battaglie fondamentali per tutto il Paese, dalla cannabis all’eutanasia.
Articolo originale su Dolce Vita Online