Referendum Milano Ci siamo! Gli Attivisti Uniti hanno presentato il “Comitato per il Sí” al referendum sulla cannabis. Fuori dagli uffici della Regione Lombardia erano presenti al presidio Free Weed, MeglioLegale, Sentinelli D’Italia, Fatti Segreti, La casa di canapa, Cannabiservice, THC The Hemp Club Milano, Le Devote di Maria e il Manifesto Collettivo.
“La sera stessa il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato che voterà Si al referendum sulla cannabis, diciamo che ha portato bene questo presidio!” commenta Raffaello D’Ambrosio, presidente THC Milano e referente locale di Cannabiservice.
Stefano Armanasco, presidente di Free Weed e portavoce per il Manifesto Collettivo, commenta: “Prima di tutto ci teniamo a ringraziare tutti i presenti in piazza sotto gli uffici della regione Lombardia dove abbiamo presentato ed ufficializzato il comitato del Sí- Attivisti Uniti distribuendo materiale informativo e coordinandoci per le prossime iniziative territoriali”.
Con l’introduzione della certificazione tramite Spid si sono ottenuti risultati imprevedibili ma con la deposizione delle 630mila firme alla Suprema Corte di Cassazione non è finito il lavoro per gli attivisti!
“Lo scopo sarà diffondere il Referendum il più possibile” ha spiegato Armanasco “esponendo realmente la situazione politica parlamentare molto complessa che ha portato gli attivisti e le associazioni a proporre la soluzione referendaria, che sappiamo non essere definitiva ma una spinta netta verso una nuova normativa completa che noi identifichiamo nel manifesto collettivo già depositato al Senato ed alla Camera”.
Ma chi sono quelli del Comitato per il Sí?
“Il Comitato è costituito da diverse associazioni, che non presentano influenze partitiche, ma con intensa collaborazione politica nelle aree metropolitane e con una rete nazionale nata spontaneamente dai cittadini attraverso il web, che conta su oltre 2500 attivisti operativi ed in espansione sul territorio nazionale. Il nostro obiettivo sarà coinvolgere la società civile in vista dell’importante voto primaverile, fornendo strumenti per decisioni autonome, ponderate ed informate.”
Il coinvolgimento dei cittadini, grande supporto per il raggiungimento degli obiettivi comuni, non può prescindere dalla diffusione di informazione reale.
“L’espressione popolare dell’elettorato è sempre fondamentale e crediamo che in questo momento possa essere decisiva per spingere il parlamento a lavorare efficacemente sul superamento dell’attuale proibizionismo”. Si deve raggiungere il quorum per convalidare il voto referendario e coinvolgere sempre più persone. Sarà questa la prima preoccupazione degli “Attivisti Uniti”, come detto da Armanasco stesso: “Come comitato del Sí lavoreremo per informare correttamente sulle sfumature referendarie, cercando di attivare aree periferiche e città metropolitane grazie al coinvolgimento delle rete operativa di centinaia di attivisti. Rispetto al comitato promotore centrale noi ci identifichiamo in una visione maggiormente aperta ed attiva della società civile ma più separata rispetto alle dinamiche partitiche che riteniamo utili solo in funzione di un loro appoggio al referendum e non per dettare la linea politica da seguire dato il loro fallimento a livello parlamentare”.
Il coinvolgimento dei partiti
“Il Comitato per il Sí chiede una forte presa di posizione ai partiti che intendano collaborare, mostrando unità di intenti e non perspicacia elettorale. Ci sarà molto da lavorare poiché il tema è delicato e saremo esposti alle critiche delle destre che vogliono affossare il referendum o portarlo alla sconfitta”.
I movimenti passano per i social network
Sono i social la via informativa più diretta e diffusa, i movimenti per la rivendicazioni di diritti sociali ormai hanno un’attività più intensa sulle app che nelle sedi fisiche. I luoghi di ritrovo e di informazione sono virtuali e solo tramite un corretto uso di questi strumenti si può apportare maggior partecipazione nelle piazze e sotto i palazzi del potere. Ma Stefano Armanasco ha invitato anche ad una partecipazione attiva: “Servirà una grande mobilitazione e ci auguriamo che la nostra operatività possa servire da spunto per motivare a mettersi in gioco, collaborare e coordinarsi per diffondere ovunque della prossima primavera verde”.
Articolo originale su BeLeaf Magazine